Biografia
Sono nato nel 1949; maturità classica e laurea in ingegneria per cercare una formazione culturale più completa, una volta in pensione ho ripreso la passione della giovinezza: scrivere. Divido le giornate tra Torino e Andora alternando lo scrivere alla lettura, al gioco del bridge e alla cura di un piccolo orto e frutteto. Per me la vita quotidiana, così ricca di fatti e personaggi che parrebbero inventati se non fossero veri, è una inesauribile fonte di ispirazione: basta camminare con lo sguardo attento, mescolarsi alla gente per coglierne i discorsi, osservarne i comportamenti, ascoltare racconti degli anziani. Ma scrivere è anche un modo per liberare la fantasia e governare le proprie emozioni, e questi concetti si traducono nei romanzi e nelle novelle in una alternanza di ricordi, trasposizioni di esperienze personali o d’ altri, voli di fantasia indotti da situazioni colte per strada. Ho esordito nel 2011 pubblicando “La via delle spezie”, il mio primo romanzo; nel 2013 ho scritto il secondo romanzo, “Un delitto quasi perfetto” e la raccolta di novelle “Storie bislacche” cui sono seguiti nel 2014 un terzo romanzo, “Il dominio dei triangoli”, ora in fase di revisione, e nel 2015 una seconda raccolta di racconti, “Le novelle della mezzanotte.” In tutti i romanzi la trama ‘gialla’ è quasi un pretesto, spesso si prendono la scena vicende legate all’attualità del momento , i ricordi di esperienze vissute dai protagonisti,episodi di vita quotidiana, digressioni che talvolta risultano veri e propri racconti nel racconto. Sono in cantiere altri scritti, non solo appartenenti al genere poliziesco: alcuni segnano l’accantonamento temporaneo del genere giallo per un filone narrativo più rivolto alla vita reale e dipingono un quadro cinico del degrado dei rapporti famigliari e di quell’assenza di rispetto del prossimo e di scrupoli morali che paiono così diffusi nella società italiana del nostro tempo. In stesura anche qualche escursione nel campo del fiabesco e in quello del surreale per rispondere al gusto della sperimentazione, perché lo scrivere, oltre che rispondere alla voglia di comunicare, oltre che avere talvolta una funzione catartica, è anche spesso puro divertimento. Non poteva mancare una giovanile escursione nella poesia: “Anni 18” è una raccolta di versi scritti tra i sedici e i diciotto anni con l’ingenuità dell’adolescente che passa dall’emozione del primo amore, al dolore per la sua fine che muta in malinconia, alla ritrovata gioia di vivere.